In amore è necessario trovare “La giusta distanza”.

In questo mio nuovo articolo parlerò di un romanzo molto profondo e interessante del quale ho da poco terminato la lettura, “La giusta distanza” di Sarà Rattaro.

“Due punti distanti possono essere anche molto vicini”.

E’ quello che sono stati Aurora e Luca nel corso della loro relazione, due punti molto vicini, ma anche estremamente lontani, per poi arrivare a ritrovarsi alla “giusta distanza”, quella che si deve saper ottenere in ogni tipo di relazione affinché funzioni, quella che hanno capito essere giusta per loro dopo aver vissuto tutte le tappe del loro legame: la passione, la costruzione, la distruzione, la gestione di un dolore, della perdita, le incomprensioni, il desiderio di evasione, il tradimento, la lontananza, il perdono, la capacità e la maturità di riprovarci ripartendo da zero, laddove ce ne fossero presupposti e volontà. Una coppia che ha attraversato tutte le stagioni del loro rapporto e che è arrivata a comprendere che l’estate è l’innamoramento, ma che superare l’inverno rappresenta l’amore; e in mezzo ci sono la primavera e l’autunno, che devono necessariamente essere attraversate dopo il fuoco e prima del gelo…Perché nel ciclo vitale l’estate torna sempre e, se è amore vero, può tornare anche nell’esistenza di due persone, che se opportunamente unite, diventano un “noi”, destinato a durare per sempre anche se ad un certo punto non hanno più creduto potesse accadere. Un romanzo molto intenso e coinvolgente, specchio del bellissimo  stile dell’autrice. 

Ci sono molti fattori che possono portare a far irrompere il gelo in una relazione sentimentale, la magia della fase dell’innamoramento che sfuma, la vita che decide di inviare imprevisti di vario genere, le incomprensioni, le divergenze di vedute o caratteriali che vengono fuori mano a mano che si crea una sempre maggiore conoscenza dell’altro, l’insoddisfazione, i problemi quotidiani o quelli che piombano all’improvviso, il desiderio di provare nuovamente brividi e emozioni tipici del principiare di una storia d’amore che talvolta si perdono, spesso inevitabilmente, con il trascorrere del tempo. Tutti questi elementi, se fanno capolino fra due persone, conducono in maniera automatica verso un allontanamento, una ricerca di soddisfazione in ambiti esterni al rapporto, talvolta al tradimento e a porre fine al legame. Quelli che erano stati due amanti, compagni, sposi perfetti, inseparabili e incorruttibili, si ritrovano a perdersi, a volte con brusche modalità, altre con un tacito consenso, in certi casi il dolore è comune, in altri quello di uno dei due o magari di entrambi può essere compresso per far spazio a nuove traiettorie. La distanza emotiva conduce a quella fisica e il peso di un sentimento si misura dalla distanza fra due individui, tutto dipende da ciò che accade dentro le persone quando sono lontani, da cosa scaturisce il non vedersi o sentirsi, da dove si direziona il loro pensiero, da cosa sarebbero disposti a fare per riavere la persona che non abbiamo smesso di amare o a perdonare se l’altro tornasse, oppure dal non avvertire più niente nei riguardi dell’altro e avere la volontà di mettere una pietra sopra per ricominciare da soli o in un’altra metà, ma comunque altrove. Aurora, protagonista del romanzo insieme al compagno Luca, a Londra per un nuovo progetto, si ritrova ad innamorarsi di Raffaele, un aitante barista con il quale intreccerà una profonda storia d’amore che la porterà a dimenticarsi di tutta la sua vita a Genova, perché con il suo nuovo amore scoprirà per la prima volta la leggerezza che le era mancata con Luca. Quest’ultimo, ferito e distrutto, proverà col tempo a costruire qualcosa con un’altra donna, ma non appena verrà a sapere della disgrazia che ha colpito Aurora, non esiterà ad andarla a prendere in aeroporto per riportala a casa e prendersi cura di lei, come se non le avesse mai causato del male lasciandolo. La distanza può fare comprendere quanto sbagliata potesse essere una relazione, ma anche, di contro, far capire l’importanza di una persona nella nostra vita. Credo che l’amore vero presupponga il perdono, questo non vuol dire che farlo significhi necessariamente tornare insieme alla persona che ci ha ferito, a volte si finisce per riprovarci altre per dirsi addio definitivamente, ma il fulcro di tutto è non portare rancore, amare a tal punto una persona da farsi un esame di coscienza e comprendere che la distanza fra due individui si pone a causa di ambo le parti e che se solo uno dei due agisce in una determinata maniera non vuol dire che detenga il primato della fetta più grande di colpevolezza. Luca accoglierà di nuovo Aurora perché il suo desiderio è riconquistarla e provare ad innaffiare giorno dopo giorno il seme del loro sentimento nella speranza che torni a sbocciare, ma lo farà anche per prendersi cura di lei, perché la ama e sa che nella vita si può sbagliare e se lo si fa in ambito sentimentale non è solo per demerito di chi cade per primo in fallo. Quando, col passare del tempo, le ferite della donna inizieranno a cauterizzarsi, i due torneranno a rivivere il loro legame, un legame ricucito, ma non rattoppato, bensì rinnovato. Da un certo punto di vista, Luca potrà apparire un ripiego per Aurora dopo aver perso quello che considerava l’amore della sua vita, Raffaele, ma in verità lei vedrà il compagno sotto un’altra luce, è come se con Luca non avesse riallacciato il rapporto, ma fosse ripartita da capo in quanto lui stesso si è rinnovato per lei. Nessuno di due è lo stesso di prima, entrambi hanno perso qualcuno o qualcosa, ma hanno trovato un nuovo sé e una nuova persona nell’altro. Decideranno di sposarsi, ma il desiderio di un figlio e l’ossessione per il non riuscire a realizzare quel sogno tanto desiderato li porterà di nuovo distanti e questa volta sarà proprio Luca, quel Luca che aveva lottato tanto per vedere rinascere la sua Aurora, la “loro aurora” dopo un tramonto e una gelida notte che era calata fra loro, si troverà a desiderare di evadere e ad inciampare. Ma un legame che come il loro ha attraversato una cospicua quantità di insidie, riuscendo a rialzare la testa e a ricominciare ogni volta, difficilmente non ha la capacità di ripartire più forte di prima e questa volta sarà Aurora, maturata, più sicura e consapevole, a trovare il modo giusto per riconquistare suo marito. Il destino può porre sulla strada delle coppie molte insidie, ma il vero amore può sconfiggerle, perché per quanto possa essere esaltante, rimanere uniti nel tempo e amarsi non vuol dire vivere una perenne estate, ma riuscire a superare e lasciarsi alle spalle l’inverno. Non tutti i rapporti si possono recuperare, perché non tutti i legami sono giusti o veri, per ripartire dopo che qualcosa si è spezzato e si è attraversato un periodo di buio profondo, ci devono essere delle radici solide, degli ottimi presupposti e una buona dose di buona volontà, tutti elementi che non sono mancati ai protagonisti di questo bellissimo romanzo, un’opera che parla di speranza, di rinascita e dell’importanza dei sentimenti autentici. 

16 pensieri riguardo “In amore è necessario trovare “La giusta distanza”.

    1. Infatti ho sottolineato il fatto che devono esserci i giusti presupposti e radici solide per poter pensare di ricostruire un legame. Ci sono persone che si allontanano per problemi legati a incompatibilità di carattere o divergenze di vedute e allora è giusto distaccarsi senza alcun tentativo di riallaccio, altre che magari in un certo momento della vita prendono le distanze per problemi che sopraggiungono e che in quel momento non riescono ad affrontare insieme ma che di base provano un sentimento reciproco forte. Certe persone non sono fatte per stare insieme e con il distacco lo comprendono, altre che magari non si sono trovate nel momento giusto ma insieme possono rappresentare un’ottima combinazione. Per ogni coppia è diverso, magari ci sono incompatibilità che portano ad allontanarsi in un certo periodo ma radici solide e se nel tempo una persona è disposta a cambiare e ad andare incontro all’altro perché ama davvero magari il rapporto si può rinnovare. Il segreto credo sia quello di avere l’intenzione di “rinnovare” e non di “rattoppare” , perché se si rinnova si riesce a ripartire con altre vesti superando le vecchie divergenze, se si rattoppa facendo finta che i problemi di un tempo non siano esisti, prima o poi torneranno a galla. Anche l’età o un particolare periodo della vita possono influire, magari l’essere troppo giovani e non sapere bene ciò che si desidera, oppure attraversare un periodo critico, sono fattori che possono portare a porre una distanza o a scappare come accade alla protagonista del libro. Esistono persone giuste e persone sbagliate ma anche momenti giusti e momenti sbagliati. Credo che molto stia nel grado di affinità e nella base solida o meno fra due persone. Molte coppie si lasciano e si perdono facendo la cosa più giusta perché non c’è alcun margine sul quale poter lavorare per costruire o per continuare a stare insieme, altre che si separano ma che magari riescono a ritrovarsi e a rinnovarsi, perché magari hanno capito dove hanno sbagliato e sono disposti a modificare alcuni atteggiamenti per far funzionare il rapporto, perché con la distanza si sono resi conto di non riuscire a fare a meno di quella persona. Capisco cosa intendi dire e per certi versi, a seconda di qual è il motivo della rottura, provare a ricucire è controproducente, altre volte però può valere la pena. Del resto l’amore è un sentimento e come tale non può prevedere regole assolute, né in un verso né in un altro.

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      1. Sono d’accordo su quello che hai scritto. Ci sono tantissime variabili in una relazione che ovviamente variano da coppia a coppia ed ovviamente poi ogni persona è diversa.

        La fine della relazione è sempre qualcosa su cui riflettere, ed ovviamente può avere dei risvolti sia buoni per chi si conoscerà dopo per migliorarsi, come percorso di crescita personale ma anche il contrario: ovvero la paura che incontrando una nuova persona si possa commettere gli errori del passato, come se ci fossero dentro di noi ancora delle scorie non rimosse.

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      2. Certo, la fine di un rapporto generalmente conduce ad una maturazione e ad una crescita personale, si impara a conoscersi meglio, a capire cosa è più giusto per noi e cosa desideriamo da chi abbiamo al nostro fianco; si comprendono i nostri errori imparando da essi, ma non sempre si riesce a mettere in atto gli insegnamenti che riescono a darci, perché quando si intraprende una nuova relazione si ha il timore di non essere in grado o anche di soffrire. Tutte le relazioni lasciano delle scorie, c’è chi ci mette di più e chi di meno a rimuoverle e chiaramente, nel bene o nel male, ti segnano, pertanto non è sempre automatico riuscire a non incappare di nuovo negli stessi sbagli quando si prova a costruire un nuovo legame, bisogna fare un enorme lavoro su se stessi, avere una grande consapevolezza di sé, una grande forza d’animo e tanta forza di volontà. E naturalmente la persona adatta a noi, perché se dall’altra parte troviamo la giusta equazione, diventa più facile mettere in atto gli insegnamenti appresi dagli errori passati. Poi, c’è chi capisce dai propri errori o magari provando ad intraprendere un percorso con altre persone che la persona giusta era proprio quella che ha lasciato per strada, come accade ai protagonisti del libro, chi grazie ai propri sbagli si rinnova mettendo una pietra sopra sul passato e ripartendo col piede giusto in una nuova relazione adatta a sé e chi invece continua a ripetere gli stessi errori anche se con persone diverse accanto. Ogni individuo, come ogni coppia, è a sé, ci sono troppi fattori e troppe variabili per stabilire una verità assoluta. L’amore è un sentimento possibilista, quando c’è di mezzo il cuore, tutto può succedere.

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      3. Hai ragione Carolina. Mi piace molto l’ultima frase che hai scritto. “Quando c’è di mezzo il cuore tutto può succedere”.
        Pensavo anche che poi non bisogna focalizzarsi troppo su cosa è andato male di una vecchia relazione se no non si va più avanti. In teoria diventando più grandi alcuni errori stupidi non si commettono più ma non per tutti è così.

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      4. Teoricamente da ogni errore si dovrebbe imparare e la maturità dovrebbe portare a una maggiore dose di saggezza, ma non è sempre così, proprio perché l’amore è irrazionale e per questo motivo ciò che dovrebbe apparire scontato, non lo è affatto… Per un occhio esterno alle relazioni è più semplice affermare che “errare è umano ma perseverare è diabolico” e che pertanto dopo aver fatto uno sbaglio e aver assodato una lezione poi non ricadere negli stessi errori è scontato e automatico, ma per chi si trova in prima persona a vivere i legami è tutto diverso, il coinvolgimento spesso porta a perdere la lucidità. Che si torni a dare una seconda possibilità ad una storia passata o che si intraprendano nuove relazioni, comunque si mette di mezzo il cuore ed è risaputo, difficilmente quest’ultimo conosce ragioni differenti dalle proprie, soprattutto quelle dettate dal raziocinio che sono diametralmente opposte alle sue.

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  1. Infatti, l’amore è irrazionale ed imprevedibile.

    L’amore può anche annebbiarti e farti finire insieme alla persona sbagliata, ma appunto per amore non ti staccherai mai… per fortuna non è il mio caso ma ho conosciuto una persona così.

    Altre cose che mi vengono in mente…mi viene difficile pensare di rimanere amico di una mia ex ragazza.

    Buona serata Carolina!

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    1. Si, l’amore può togliere la lucidità e per certi versi è uno degli aspetti belli del sentimento, perché lasciarsi andare alle emozioni è appagante,fa sentire vivi, invincibili se vogliamo, però c’è anche l’altra faccia della medaglia, perché se al nostro fianco c’è la persona sbagliata, alla lunga la vista annebbiata può diventare controproducente perché può portare a vedere il buono dove non c’è oppure a far sì che si inneschi un meccanismo intrinseco che blocca la persona nello staccarsi da un rapporto non sano.
      L’argomento amicizia post legame amoroso è un senz’altro ostico e solitamente genera pareri molto contrastanti. Rimanere amici di una persona con la quale hai condiviso una storia tendenzialmente può essere un obiettivo utopico, però possono esserci casi in cui due persone si rendono conto di non provare più attrazione oppure di non dirigersi più verso la stessa direzione, o di aver bisogno di cose o persone diverse, però l’affetto è talmente grande da far sì che venga spontaneo rimanere nelle vite reciproche in amicizia. Ritengo che molto dipenda da come ci si lascia e dall’essere d’accordo o meno entrambi sul porre fine ad una relazione. Se è successo qualcosa di pesante durante la relazione credo sia più complicato pensare di rimanere amici, mentre se ci si accorge da ambo le parti che non è più possibile stare insieme e la separazione è serena è un altro paio di maniche. Poi credo dipenda anche dal carattere delle persone e anche dall’età, perché quando si è più piccoli si tende a prendere con maggiore filosofia la fine di un rapporto, non per leggerezza ma per il modo in cui si tende a guardare al futuro e poi forse è più facile anche perdonare; quando si diventa più adulti e magari entrano in gioco aspetti comuni più complicati da gestire come figli, case, matrimoni, diventa più difficile mantenere rapporti non solo civili ma anche amicali con un ex. Poi crescendo diventa anche tutto un po’ una questione di principio, a volte di rancore o vendetta, siamo più portati a dare forse meno valore ai sentimenti, della serie “sono stato con tizio, ci siamo lasciati, gli voglio bene ma per principio perché siamo stati insieme chiudo i rapporti anche se provo affetto” . Quando siamo più giovani, spesso invece si innesca il meccanismo contrario, “ci siamo lasciati, è andata male, ma voglio bene a questa persona e vorrei continuasse a fare parte della mia vita anche sotto un’altra forma” . Non so se mi sono spiegata, spero di sì. Però ecco, anche nel caso del rimanere amici dopo una relazione, non c’è giusto o sbagliato e neppure una regola assoluta, l’amicizia dopo la fine di una storia dipende da molto variabili. Non trovo sia impossibile, ma neanche che sia possibile per tutti e per tutte le relazioni in egual misura. Poi con certe persone è preferibile chiudere definitivamente senza provare a mantenere nessun tipo di rapporto, con altre può valere la pena provare a rimanere amici o quantomeno cercare di mantenere un equilibrio per ottenere un rapporto civile, con altre ancora può essere inevitabile e sorgere spontaneo mantenere il legame anche se con modalità totalmente diverse da prima e quindi esclusivamente e strettamente amicali.

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      1. Vero, l’aspetto più bello dell’amore e appunto il lasciarsi andare senza fare troppi calcoli 😃

        Poi di persone sbagliate possono capitare i entrambi i casi, quindi non solo un uomo cattivo ma anche una donna che prevale sul compagno.

        Sul rimanere amici dopo la relazione la mia risposta precedente ovviemente è condizionata dalla mia esperienza personale, visto che in una mia relazione di parecchi anni fa, io e lei avevamo provato a rimanere amici dopo la fine della relazione ma dopo un mese abbiamo chiuso per sempre.
        Allora ero molto più giovane rispetto ad oggi e diciamo che era la prima volta che mi capitava di rimanere amico di una mia ex.

        Buon sabato pomeriggio Carolina.

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      2. Si esatto, il calcolo con l’amore non ha e non deve neanche avere a che fare, altrimenti assume altre forme e deve essere chiamato in altro modo.
        Assolutamente, le persone sbagliate o tossiche che si possono incontrare nella vita non hanno distinzione di genere, possono essere sia uomini che donne.
        Per quanto riguarda le amicizie dopo una storia d’amore, è normale che le esperienze personali, come in tutti gli ambiti, condizionino fortemente la nostra opinione e il nostro modo di agire futuro. Rimanere amici non è semplice e automatico perché ci sono un sacco di fattori in ballo, si può anche fare un tentativo e capire che non è cosa, come è successo a te, però magari, a seconda delle circostanze naturalmente, si può anche provare a mantenere quantomeno rapporti civili. Poi dipende anche dal livello di amicizia, rimanere amici non significa necessariamente essere migliori amici, inseparabili e trascorrere vacanze insieme o sentirsi ogni giorno, si può avere un’amicizia tranquilla in cui ogni tanto ti senti o ti vedi in occasioni sporadiche oppure anche soltanto rimanere in buoni rapporti, del tipo che se ti incontri per strada ti saluti senza avvertire la necessità di mettere l’altro sotto con la macchina😅. Altro elemento da tenere in considerazione è anche cosa pensa del rapporto con un ex la persona che si ha accanto in quel momento: perché se sei single puoi fare ciò che preferisci, ma se sei in coppia o comunque frequenti una persona devi rendere conto anche della sua opinione, che non vuol dire necessariamente chiudere i rapporti con l’ex se si è rimasti amici ma limitarsi nelle azioni nel rispetto della persona con cui si sta attualmente. Se prima di legarsi a questa nuova persona si usciva con l’ex in amicizia e si percepisce che all’attuale da fastidio magari è giusto e rispettoso calibrare un po’ il tiro a mio avviso. Non tutti sono disposti a digerire un compagno/a che chiama l’ex per uscire a cena fuori. Io personalmente, per come sono fatta, potrei tollerare un rapporto civile del mio compagno con una ex ma non un legame forte che porta a sentirsi spesso o a uscire insieme. Magari ci sono anche persone che accettano che il proprio compagno/a veda un ex in amicizia ma preferiscono non essere coinvolte, altre che invece preferisco esserci a scanso di equivoci. Poi anche qui potremmo aprire un altro capitolo, perché i casi di amicizia post relazione possono essere molteplici, ci sono persone che rimangono amiche perché non possono stare insieme per vari motivi ma allo stesso tempo non possono rinunciare a vedersi o sentirsi, altre che rimangono amici ma uno dei due è sempre coinvolto, altri perché hanno amicizie in comune o dei figli insieme e quindi diventa impossibile non avere un minimo di rapporto, altri perché davvero non c’è più amore ma c’è molto affetto perché magari ci si conosce da bambini o per altri motivi e di conseguenza viene spontaneo non chiudere definitivamente i rapporti. A seconda della casistica anche l’attuale compagno/a ha modo di comprendere e di tollerare il rapporto della persona con cui sta con l’ex. Ad esempio se ci sono figli di mezzo è comprensibile che si debba essere maggiormente tolleranti, se ci si accorge che dall’altra parte c’è un secondo fine allora tutto cambia. Poi altra variabile da tenere in considerazione è il modo in cui la persona con cui si sta si rapporta con l’ex, se si nota che il legame è tranquillo come se davvero non ci fosse stato niente prima oppure se ogni volta, che sia con malizia o senza, vengono tirati in ballo i tempi passati insieme di fronte ai nuovi rispettivi. Insomma, anche in questo caso è tutto possibile, in amore come in tutti i sentimenti ci sono troppe variabili da considerare e ogni caso è a se stante quindi è impossibile dire cosa sia giusto o sbagliato in maniera drastica e definitiva.
        È tutto da vivere ognuno sulla propria pelle.

        Grazie e buon sabato anche a te

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      3. L’amicizia che si può instaurare tra due persone a fine relazione dipende molto da come si è lasciati con chi amavi.

        Come dici tu rimanere amici non significa condividere tutto come prima oppure altri preferiscono rimanere amici da letto senza stare insieme come nel passato.

        Ad esempio se io inizio a frequentare una ragazza ma nel frattempo poi lei inizia ad aver contatti con il suo ex mi farebbe strano. È diverso invece magari la ragazza che inizio a frequentare si vedeva già con il suo uomo precedente.
        Poi ci sono le persone che si vedono con i propri ex compagni nel bel mezzo della relazione.

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      4. Si esatto, dipende da molti fattori, tra i quali il tipo di rapporto e quando è stato instaurato. Naturalmente se due ex, appena finita la relazione, hanno deciso di rimanere amici e questa modalità è sempre andata avanti senza malizia né atteggiamenti equivoci allora è anche più facile tollerare da parte del nuovo compagno/a, se di punto in bianco, mentre una persona sta vivendo una relazione, spunta fuori un nuovo/a amico/a direttamente dal passato che si rivela un ex, allora forse è opportuno rivedere il tutto perché probabilmente “amicizia” non è la definizione corretta.
        È vero, ci sono anche persone che rimangono amici di letto, però è un tipo di rapporto che è destinato a finire nella maggior parte dei casi perché prima o poi uno dei due o entrambi troveranno un’altra persona con la quale instaurare e costruire un legame più tradizionale e a quel punto quella particolare amicizia deve concludersi o adeguarsi in maniera drastica escludendo la parte del letto, altrimenti poi diventa doppio gioco, anche se dovrebbe venire naturale da ambo le parti mettere un punto dal momento che si scopre un interesse per un altra persona.

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      5. Vero, se si incontra una persona che da sempre ha buoni rapporti con i propri ex all’improvviso non gli puoi impedire questa abitudine, bisognerebbe trovare un modo che vada bene ad entrambe le persone.

        Ovvio che se nel bel mezzo di una relazione esce fuori un/una vecchio/a amico/a o vecchio/a compagno/a secondo me c’è da preoccuparsi molto 😅

        Quello che hai scritto sugli amici da letto è vero, teoricamente quando si incontra la “vera” persona dovrebbe man mano finire, se le persone in questione sono serie.

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      6. Naturalmente bisogna trovare un giusto equilibrio, come per tutte le cose, quando siamo in due poi è ancora più necessario venirsi incontro. Se quando incontri una persona questa già aveva un rapporto amicale con un ex, non puoi imporgli di togliere il saluto, però ci vuole una giusta dose di rispetto anche dall’altra parte, magari una persona può evitare di andare a farsi una vacanza insieme…Poi tutto dipende anche dal
        punto di vista del nuovo compagno/a, ci sono persone più o meno aperte e anche più o meno accondiscendenti e tolleranti verso certe dinamiche. Certo, se si tratta di amici di letto, allora il discorso dovrebbe cambiare totalmente, se in un’amicizia normale si possono trovare compromessi, quando c’è di mezzo il sesso direi che, nel rispetto dell’altra persona, la misura dovrebbe essere drastica, non ci dovrebbe neanche essere la necessità di sottolinearlo. In questo frangente il compromesso non dovrebbe neanche essere contemplato, almeno per quanto mi riguarda. Poi esiste il concetto di poliamore e ci sono le coppie aperte, però questo è un altro paio di maniche.

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      7. Vero, dipende molto dal punto di vista della persona stessa che si andrà a frequentare.
        Se si conosce una persona che però ha già un’amicizia di letto, secondo me la situazione è poi assurda per la coppia che si sta per formare.
        Sulle coppie aperte è molto difficile poter comprenderle a mio parere.

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